19.03.08
/ SICUREZZA
/ Ufficio Stampa
COMUNE, MOZIONE DELLA MAGGIORANZA: “NO ALLA REPRESSIONE IN TIBET”
COMUNE, MOZIONE DELLA MAGGIORANZA: “NO ALLA REPRESSIONE IN TIBET”
Impegnare il Consiglio e la Giunta a rivolgere un appello all’ambasciatore cinese in Italia di formale e decisa protesta circa l’atteggiamento repressivo della Cina nei confronti del popolo tibetano. E’ quanto chiederanno in una mozione da discutere in Consiglio comunale 13 esponenti di maggioranza, fra cui il capogruppo Vittorio Guasti, di Per Parma con Ubaldi. Nella mozione i consiglieri della lista civica chiedono al sindaco, alla Giunta e al presidente del Consiglio di inoltrare un analogo invito anche al Governo italiano, affinché si faccia portavoce di “formali rimostranze a quello cinese, esprimendo lo sdegno nei confronti della repressione in atto in Tibet ed invitando il Governo cinese a riconoscere a questo popolo l’autonomia che regnava fino alla brutale annessione”. Secondo i consiglieri di maggioranza “il Governo cinese dovrebbe avviare un processo autentico di riconoscimento dell’autonomia del Tibet, interrompendo immediatamente tutte le azioni politiche, sociali, economiche e commerciali in palese violazione dei diritti umani del popolo tibetano”. Nel documento che vede come primo firmatario il consigliere Stefano Bianchi si “esprimere solidarietà al Governo tibetano in esilio ed al Dalai Lama (premio Nobel per la pace)” e si invita attraverso i consueti canali diplomatici a persistere sia nella denuncia alla comunità internazionale delle violazioni dei diritti umani da parte della Cina, sia nel sostegno alla popolazione locale. La mozione si conclude con l’invito, a sindaco, Giunta e presidente del Consiglio comunale, a “rivolgere al Comitato Olimpico Internazionale, tramite le relative istituzioni nazionali, l’invito a valutare, in caso di persistenza della repressione in Tibet, l’opportunità di fare svolgere nella città di Pechino i Giochi Olimpici previsti nel 2008”.
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