21.05.08
/ SICUREZZA
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UN QUESTIONARIO PER I CITTADINI SULLA SICUREZZA PERCEPITA
UN QUESTIONARIO PER I CITTADINI SULLA SICUREZZA PERCEPITA
Un questionario sulla sicurezza percepita, per capire se i cittadini di Parma si sentono sicuri nella loro città. È una delle azioni previste dall’Osservatorio permanente sulla Sicurezza urbana, osservatorio che il Comune di Parma sta promuovendo per il 2008. I questionari verranno somministrati ai cittadini a breve, secondo un calendario che verrà stabilito con i quartieri e che verrà reso noto, e gli esiti saranno pronti in ottobre, a cura dello Studio Metafora. Per la buona riuscita della ricerca l’Amministrazione comunale ha ritenuto fondamentale coinvolgere in primis i quartieri, che sono osservatori privilegiati sul territorio, depositari di conoscenze sulle abitudini di vita dei cittadini e sulle problematiche che incidono negativamente sulla qualità della vita. Pertanto, è stata convocata questo pomeriggio, dal delegato al Decentramento Ferdinando Sandroni e dall’assessore alla Sicurezza urbana Costantino Monteverdi, la Conferenza dei presidenti per presentare il progetto e chiedere la loro collaborazione. “Il coinvolgimento dei quartieri, ha affermato l’assessore Monteverdi, è il primo passo per veicolare l’idea che i cittadini possono e devono partecipare attivamente alla costruzione della loro stessa sicurezza”.
L’indagine sulla sicurezza percepita risulta fondamentale in quanto sono sempre di più gli studi che concordano nel ritenere che il “livello di sicurezza” individuale e di gruppo dipende non solo dalla cosiddetta sicurezza reale (possibilità concreta che una persona subisca un crimine, quantità dei criminali presenti sul territorio, numero dei crimini commessi, vulnerabilità e appetibilità della vittima ecc.), ma anche dal grado di sicurezza percepita. Da quest’ultima dipendono reazioni di comportamento e, a volte, radicali modifiche di abitudini, che influenzano direttamente la qualità della vita. “Per intervenire efficacemente in tema di sicurezza, ha proseguito Monteverdi, diventa, dunque, indispensabile non solo la mappatura degli eventi criminosi, conoscere cioè il numero e la tipologia dei reati realmente commessi, ma anche capire ciò che le persone considerano una minaccia o un rischio e pensare strategie in grado di influire su entrambi gli aspetti”. Alla luce di queste considerazioni i questionari si propongono di indagare i comportamenti percepiti dagli abitanti come minacciosi per la propria sicurezza, i luoghi e gli orari percepiti come insicuri e le condizioni e gli interventi che aumenterebbero la sensazione di sicurezza.
Le informazioni raccolte tramite i questionari rispetto al target da proteggere, alla tipologia di strumenti da impiegare, nonché ai periodi dell’anno o alle fasce orarie in cui è opportuno incrementare maggiormente l’azione di controllo, consentiranno in un secondo momento di individuare e creare interventi maggiormente rispondenti alle esigenze della cittadinanza. “A seguito, poi, di un confronto con i dati emersi dalla fase di mappatura degli eventi criminosi avvenuti nella città, prevista sempre dall’Osservatorio sulla sicurezza, ha spiegato Monteverdi, sarà possibile strutturare strategie d’intervento con strumenti differenziati. Per esempio, dove alla percezione corrisponderanno anche reali situazioni di disagio potranno essere attivate azioni di riduzione del danno dove alla paura non corrisponderà un’oggettiva minaccia, si potrà invece intervenire con progetti di prevenzione e supporto alle persone per un miglioramento della qualità della vita”.
Le altre azioni previste dall’Osservatorio permanente della sicurezza sono: l’istituzione di tavoli tecnici specialistici e gruppi di lavoro di cittadini, la formazione e sensibilizzazione sul tema della sicurezza, l’attività a sostegno dell’individuo e la sensibilizzazione alla sicurezza partecipata Inoltre, l’Osservatorio ha come obiettivi a lungo termine il monitoraggio costante delle dinamiche inerenti la sicurezza e dell’efficacia degli interventi realizzati.
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