La Corte dei conti : no elusione del Patto, no danno erariale, no atti illegittimi da parte del Comune
“Nessuna forma di indebitamento indiretto nei confronti di società partecipate, né elusione del Patto di stabilità, nessun danno erariale. Nulla di illegittimo”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Parma Gianluca Broglia ha commentato il pronunciamento della Corte dei Conti nei confronti dell’Amministrazione.
E’ arrivata infatti sul tavolo del Comune la pronuncia della Corte dei conti che nel mese di gennaio aveva chiesto chiarimenti al bilancio preventivo dell’amministrazione comunale
“Nessuna forma di indebitamento indiretto nei confronti di società partecipate, né elusione del Patto di stabilità, nessun danno erariale. Nulla di illegittimo”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Parma Gianluca Broglia ha commentato il pronunciamento della Corte dei Conti nei confronti dell’Amministrazione.
E’ arrivata infatti sul tavolo del Comune la pronuncia della Corte dei conti che nel mese di gennaio aveva chiesto chiarimenti al bilancio preventivo dell’amministrazione comunale, redatto nel 2009 per il 2010, su quattro punti: elusione del patto di stabilità per un prestito alla Stu Authority, utilizzo sistematico di plusvalenze patrimoniali, forme di indebitamento indiretto attraverso le società partecipare e, infine, il rilascio di forme di garanzia atipica a banche nei confronti di società partecipate del Comune.
Prestito alla Stu Authority - Dopo i chiarimenti dati dal Comune di Parma e dopo attenta analisi della documentazione prodotta, la Corte dei conti prende atto che non c’è stata alcuna elusione del patto di stabilità circa il prestito alla Stu Authority, in quanto la Corte stessa ha confermato che il prestito non è stato erogato.
Plusvalenze patrimoniali – E’ uno dei due rilievi mossi dalla Corte dei conti che vengono definiti una “grave irregolarità contabile contrastante con il principio della sana gestione finanziaria”. In pratica la Corte dei conti, pur confermando la legittimità dell’utilizzo delle stesse nel limite del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui, ritiene però che questo utilizzo non debba essere reiterato e mantenuto. Perciò male ha fatto il Comune di Parma ad applicarlo dal 2006. Tuttavia nel contempo la Corte prende atto che il Comune di Parma ha programmato una forte riduzione di questo utilizzo attestandosi a zero nel biennio 2012-2013, oltre ad essere già stata ridotta di due terzi nel bilancio previsionale 2011.
Indebitamento indiretto delle società partecipate - “Per quanto riguarda il terzo punto, sulle forme di indebitamento indiretto delle società partecipate, nella pronuncia arrivata non viene fatto alcun rilievo dopo i chiarimenti forniti dal Comune di Parma”, afferma l'assessore al Bilancio, Gianluca Broglia.
Lettere di patronage - Qui la Corte di conti richiama un atteggiamento correttivo del Comune di Parma su due delle 18 lettere, cosiddette di patronage: una rilasciata dal precedente sindaco dell’8 settembre del 2006, a favore di Parma Infrastrutture, la seconda dall’attuale primo cittadino, nel dicembre 2009, a favore di It.City. Secondo la Corte dei conti tale lettere avrebbero dovuto avere una rilevazione contabile all’interno del bilancio poiché potrebbero “alterare l’esposizione debitoria dell’ente rispetto a quella contabilmente rilevata”.
“La Corte - prosegue Broglia – le considera alla stregua di vere e proprie fideiussioni e ne ritiene necessaria la messa a bilancio. Ne avevamo dato un’interpretazione differente, ma dal momento che la Corte stessa le considera “gravi irregolarità contabili” rispetto ai principi della “sana gestione finanziaria”, recepiamo questa raccomandazione già dal rendiconto di Bilancio 2010, che approveremo entro aprile, senza in alcun modo sforare il limite di indebitamento previsto dalla Legge”.
Le voci di cui riporta la disamina della Corte dei Conti, nel dettaglio:
Prestito alla Stu Authority - Dopo i chiarimenti dati dal Comune di Parma e dopo attenta analisi della documentazione prodotta, la Corte dei conti prende atto che non c’è stata alcuna elusione del patto di stabilità circa il prestito alla Stu Authority, in quanto la Corte stessa ha confermato che il prestito non è stato erogato.
Plusvalenze patrimoniali – E’ uno dei due rilievi mossi dalla Corte dei conti che vengono definiti una “grave irregolarità contabile contrastante con il principio della sana gestione finanziaria”. In pratica la Corte dei conti, pur confermando la legittimità dell’utilizzo delle stesse nel limite del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui, ritiene però che questo utilizzo non debba essere reiterato e mantenuto. Perciò male ha fatto il Comune di Parma ad applicarlo dal 2006. Tuttavia nel contempo la Corte prende atto che il Comune di Parma ha programmato una forte riduzione di questo utilizzo attestandosi a zero nel biennio 2012-2013, oltre ad essere già stata ridotta di due terzi nel bilancio previsionale 2011.
Indebitamento indiretto delle società partecipate - “Per quanto riguarda il terzo punto, sulle forme di indebitamento indiretto delle società partecipate, nella pronuncia arrivata non viene fatto alcun rilievo dopo i chiarimenti forniti dal Comune di Parma”, afferma l'assessore al Bilancio, Gianluca Broglia.
Lettere di patronage - Qui la Corte di conti richiama un atteggiamento correttivo del Comune di Parma su due delle 18 lettere, cosiddette di patronage: una rilasciata dal precedente sindaco dell’8 settembre del 2006, a favore di Parma Infrastrutture, la seconda dall’attuale primo cittadino, nel dicembre 2009, a favore di It.City. Secondo la Corte dei conti tale lettere avrebbero dovuto avere una rilevazione contabile all’interno del bilancio poiché potrebbero “alterare l’esposizione debitoria dell’ente rispetto a quella contabilmente rilevata”.
“La Corte - prosegue Broglia – le considera alla stregua di vere e proprie fideiussioni e ne ritiene necessaria la messa a bilancio. Ne avevamo dato un’interpretazione differente, ma dal momento che la Corte stessa le considera “gravi irregolarità contabili” rispetto ai principi della “sana gestione finanziaria”, recepiamo questa raccomandazione già dal rendiconto di Bilancio 2010, che approveremo entro aprile, senza in alcun modo sforare il limite di indebitamento previsto dalla Legge”.