Aiello: “La scuola Racagni sarà demolita e ricostruita”
"La scuola primaria Racagni verrà demolita nell’estate 2012 e ricostruita per entrare in funzione nell’anno scolastico 2014-15." È quanto ha comunicato l’assessore Aiello ai genitori degli alunni della scuola durante un incontro. L'assessore ha rassicurato: "Nessun problema strutturale e di agibilità".
"La scuola primaria Racagni di via Bocchi verrà demolita nell’estate 2012 e ricostruita per entrare in funzione nell’anno scolastico 2014-15." È quanto ha comunicato l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Aiello durante un incontro con i genitori degli alunni della scuola.
Una decisione dell'Amministrazione che arriva dopo le verifiche condotte grazie alla collaborazione con l’Università di Parma che se, da una parte, hanno escluso problemi strutturali e di agibilità, dall’altra hanno però evidenziato tutta una serie di necessità manutentive dovute ad una struttura datata anni Cinquanta.
“Inutile buttar via 300mila euro all’anno. - ha detto in sintesi l’assessore Aiello - Continuare così significa di fatto spendere inutilmente soldi che adesso, fra l’altro con i minori stanziamenti statali e regionali, sono pure pochi. Molto meglio tirar giù tutto e ricostruire una scuola nuova di zecca nel medesimo punto. Insieme all’assessore Bernini abbiamo pensato dunque di demolire la scuola nell’estate del 2012 e di costruirne una nuova in due anni. Ora inizieremo la progettazione e l’affidamento dei lavori, mentre altri dovranno pensare a tutte le situazioni logistiche prima delle quali trasferire momentaneamente 16 classi, possibilmente, nello stesso edificio”.
Sulla situazione attuale, Aiello ha rassicurato non ci siano problemi di agibilità: “Però qualche lavoro lo faremo anche la prossima estate, in attesa della demolizione e ricostruzione”.
I lavori alla Racagni costerebbero all’incirca 6 milioni di euro che saranno risparmiati dalla non realizzazione della nuova scuola nel Cittadella e a San Pancrazio, “opere importanti e che sono solo rinviate – ha concluso Aiello – ma che di fronte ad un’urgenza non possono avere la nostra priorità”.