Un protocollo d’intesa tra Comune e scuole per incentivare la mobilità sostenibile
Potenziamento di piedibus e bicibus, laboratori didattici sulla mobilità sostenibile, lezioni di educazione stradale e diverse iniziative di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente tra i bambini sono ciò che è stato realizzato finora grazie al protocollo d’intesa tra Comune di Parma e diversi istituti scolastici della città, per incentivare progetti di mobilità sostenibile che coinvolgono gli alunni delle scuole cittadine.
Potenziamento di piedibus e bicibus, laboratori didattici sulla mobilità sostenibile, lezioni di educazione stradale e diverse iniziative di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente tra i bambini sono ciò che è stato realizzato finora grazie al protocollo d’intesa tra Comune di Parma e diversi istituti scolastici della città, per incentivare progetti di mobilità sostenibile che coinvolgono gli alunni delle scuole cittadine.
La firma del protocollo, avvenuta circa sei mesi fa, è stata una delle iniziative promosse dal Comune di Parma nell’ambito della quinta edizione della settimana Unesco, quest’anno dedicata alla mobilità.
È stato inoltre costituito un tavolo di lavoro, coordinato dal Comune, a cui hanno aderito Infomobility, Tep, l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Ausl, la Polizia Municipale, la Federazione Italiana Medici Pediatri, la Fiab - Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
“Con questi progetti vogliamo insegnare ai più piccoli l’uso corretto della mobilità, nel rispetto delle regole, di se stessi e degli altri, nella speranza che possano fare da esempio ai loro genitori”, dice l’assessore alla Mobilità Davide Mora.
“Educare i ragazzi al movimento significa ridurre l’inquinamento davanti alle scuole e il traffico in città” ha ricordato Giovanni Paolo Bernini, assessore alle Politiche per l’Infanzia e la Scuola.
“Vogliamo intervenire sui ragazzi con progetti educativi che li aiutino ad avere uno stato di inclinazione verso il benessere. E’ un investimento sul futuro” ha aggiunto Arcangelo Merella, ad di Infomobility.
“I nostri ragazzi devono muoversi di più e curare maggiormente l’alimentazione”, ha proseguito Stefano Mori, Mobility manager dell’Ausl.
“Andare a scuola a piedi o in bici significa favorire il benessere fisico e diminuire il rischio di incidenti” ha spiegato il comandante della Polizia Municipale, Giovanni Maria Jacobazzi.
“Un bimbo che viaggia in autobus inquina meno di chi va a scuola in macchina, e poi il trasporto pubblico aiuta la socializzazione fra i ragazzi”, ha detto Luciano Spaggiari, direttore Movimento di Tep.
“I laboratori sulla bicicletta hanno riscosso grande interesse da parte dei ragazzi”, ha concluso Francesco Quintarelli di Fiab.
I risultati concreti del Protocollo che ha riscosso molto interesse nelle scuole, sono stati i seguenti:
-il progetto “Impariamo le regole del gioco” realizzato dalla Polizia Municipale, che si è occupato di spiegare ai bambini più piccoli di prima e seconda elementare di 11 scuole i fondamenti dell’educazione stradale; hanno partecipato circa 1000 bimbi;
- i laboratori sulla mobilità sostenibile organizzati da Infomobility , Bicinsieme ed i Servizi educativi, che hanno coinvolto 7 scuole, e a cui hanno partecipato circa 1300 bambini;
- il progetto sugli stili di vita elaborato dalla Ausl, al quale hanno aderito 9 scuole e rivolto ad insegnanti e genitori;
-i progetti di piedibus e bici bus, che hanno coinvolto 2 scuole primarie con la partecipazione nel 2010, tra marzo e dicembre, di 3415 alunni e nel 2011, tra gennaio e maggio, di altri 1518.