NOTIZIE / 14.02.13 / BENESSERE E STILI DI VITA

Il Comune di Parma ha sottoscritto la “Carta per una Rete di Enti Territoriali a Spreco Zero”

Il Comune di Parma ha sottoscritto la “Carta per una rete di Enti Territoriali a Spreco Zero” volta a sancire l’impegno di Regioni, Province e Comuni per la riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari.
alimenti

Un’iniziativa promossa da Last Minute Market e il “Villaggio Anti – Spreco”, con il patrocinio dell’Università degli studi di Bologna, per promuovere buone pratiche alla luce della risoluzione del Parlamento Europeo del 12 dicembre 2011 dedicata alla lotta agli sprechi alimentari ed alla responsabilità degli amministratori in merito ai possibili indirizzi che questi ultimi possono mettere in atto a livello territoriale per prevenire comportamenti scorretti e incentivare quelli virtuosi.

La “Carta per la Rete di Enti Territoriali a Spreco Zero” ha visto l’adesione di personalità del monto culturale e scientifico al fine di contrastare lo spreco alimentare che rappresenta un paradosso del nostro tempo in cui la popolazione mondiale è in crescita e vi è una contestuale necessità di aumentare la produzione di cibo. La risoluzione europea del 12 dicembre 2011 rappresenta un primo passo verso l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2025 con la prospettiva di definire ufficialmente il 2014 come Anno Europeo di Lotta agli sprechi alimentari.

La sottoscrizione della “Carta” rappresenta la presa di coscienza riguardo ad un tema nevralgico che coinvolge, a diversi livelli, le varie comunità locali. Nel mondo, secondo la Fao, si spreca più di un terzo del cibo che viene prodotto, tanto che solo tramite il recupero di questa quota sarebbe possibile poter alimentare la metà della popolazione mondiale di oggi: 3.5 miliardi di persone. Lo spreco alimentare interessa tutti i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e colpisce tutti i Paesi del mondo. Gettare via il cibo significa sprecare risorse naturali come suolo, acqua, energia con impatti negativi da un punto di vista economico ma anche ambientale. Il percorso da attuare passa attraverso una Wasting Review che fa rima con Spending Review, ma per promuovere la riduzione degli sprechi alimentari.

La sottoscrizione della “Carta per una Rete di Enti Territoriali a Spreco Zero”, impegna regioni, province e comuni ad attuare alcune azioni volte alla riduzione dello spreco alimentare.
1 - Condividere e promuovere con i propri mezzi di comunicazione la campagna “Un anno contro lo spreco” per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore positivo del cibo e dell’alimentazione e sulle conseguenze dello spreco alimentare.
2 - Dare seguito in tempi brevi ad alcune delle indicazioni contenute nella Risoluzione Europea contro lo spreco Alimentare con particolare riguardo all’adozione di misure che riducano effettivamente tale spreco entro il 2025.

Inoltre son state enucleate le seguenti azioni.
1 – Garantire il sostegno da parte della Amministrazione Locali ad iniziative pubbliche e private volte al recupero, a livello locale, dei prodotti rimasti invenduti e scartati nell’ambito dell’intera filiera agroalimentare per distribuirli gratuitamente alle categorie di cittadini al disotto del reddito minimo.
2 – Modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera in modo da privilegiare in sede di aggiudicazione, a parità di altre condizioni, le imprese che garantiscono la ridistribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti, promuovendo azioni concrete a favore della riduzione degli sprechi.
3 – Istituire programmi e corsi di educazione alimentare e di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua, ed energia e dei loro impatti ambientali, economici, sociali.

La riduzione degli sprechi alimentari si attua anche attraverso la promozione a livello normativo nazionale, tramite la sensibilizzazione delle rappresentanze politiche del territorio. I provvedimenti che vengono suggeriti sono di vario genere.
1 – La regolamentazione delle vendite scontate: quando un prodotto è vicino alla scadenza, oppure presenta un difetto, invece di gettarlo via potrebbe essere venduto con una riduzione del 50%.
2 – La semplificazione della dicitura nelle etichette degli alimenti per la scadenza, unica ma con due date: una che si riferisce alla scadenza commerciale (si può vendere entro una certa data), l’altra che riguarda il consumo.
3 – L’istituzione a livello nazionale di un Osservatorio/Agenzia per la riduzione degli sprechi con l’obiettivo di minimizzare tutte le perdite e le inefficienze della filiera agroalimentare favorendo la relazione diretta fra produttori e consumatori e coinvolgendo tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di rendere più eco-efficiente la logistica, il trasporto, la gestione delle scorte e gli imballaggi.

L’obiettivo finale è quello di adottare come orizzonte di lungo periodo lo Spreco Zero promuovendo la riduzione progressiva degli sprechi mediante il controllo e la prevenzione di tutte le attività pubbliche e private che implichino la gestione di cibo, acqua, energia, rifiuti, mobilità e comunicazione. Questo anche attraverso il confronto, la condivisione, la valutazione e la messa in rete delle pratiche: tecnologia, processi, progetti finalizzati a prevenire lo spreco alimentare e costituire così una Rete di Enti Territoriali a Spreco Zero.

TAG | ambiente

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