NOTIZIE / 27.03.13 / MOBILITÀ E TRASPORTI

Inquinamento, meno sforamenti anche grazie all’ampliamento delle limitazioni

Folli e De’ Munari: “Il trend è positivo, in 10 anni il PM 10 ridotto del 20 per cento”
Folli e De Munari

Non è sempre facile percepire l’utilità di provvedimenti che impongono restrizioni, quali sono appunto  quelli riferiti alle limitazioni del traffico volte a migliorare la qualità dell’aria.
E non è neppure facile murarne l’efficacia, data l’entità delle variabili, sia climatiche che di altra natura (per esempio grandi eventi generatori di traffico).
Tuttavia, nel bilancio che Comune ed Arpa si sono sforzati di tracciare, proprio con l’obiettivo di informare i cittadini sui risultati dei “sacrifici” richiesti e di tenere viva l’attenzione su un tema purtroppo per noi sempre di attualità, emerge che ci si trova di fronte ad una sostanziale riduzione del numero degli sforamenti dei limiti di inquinamento fra gennaio – marzo  2012 e gennaio - marzo 2013, dove diverse sono state le azioni messe in campo (per esempio in via Montebello i superamenti sono stati 29, contro i 70 dell’anno passato.
I risultati sono stati presentati in una conferenza stampa in Municipio dall’assessore all’ambiente Gabriele Folli dal direttore di ARPA Eriberto De’ Munari.
“Sulla base delle indicazioni che possiamo trarre dai dati di quest’anno -  è il commento di  Gabriele Folli - in particolare dalla riduzione degli sforamenti dovuta sì in parte a fattori climatici, ma altrettanto certamente anche alle misure adottate, ritengo che il Comune dovrà impegnarsi  a proseguire nella politica intrapresa, volta a privilegiare la difesa della salute e della qualità di vita dei cittadini. Le misure sul traffico e sul riscaldamento sono soltanto una parte della strategia che stiamo mettendo in campo,  che diventerà vincente solo se, prima di tutto, vinceremo  questa difficile battaglia culturale: la difesa della qualità dell’ambiente in cui viviamo deve diventare un problema di tutti e deve essere parte della nostra vita quotidiana, dalla gestione della pattumiera all’uso dell’auto, dal risparmio dell’acqua al risparmio energetico. Con l’estendimento del divieto di circolazione ai veicoli Euro 3 e Euro 4 – ha proseguito Folli - il numero delle auto coinvolte dal divieto è aumentato di circa 50.000 unità. Anche la riduzione di un grado  per gli impianti di riscaldamento – per quanto difficilmente controllabile – attuata con regolarità almeno in quelli centralizzati, ha dato i suoi frutti, così come le sanzioni applicate per la chiusura delle porte degli esercizi commerciali. Infatti – ha concluso – possiamo affermare che la diminuzione del numero degli sformanti per le PM 10 è dovuta anche  al calo di inquinanti non influenzati dalle condizioni meteo”.

Ma vediamo le considerazioni principali formulate da Arpa, che stanno alla base del bilancio che si va a trarre relativamente alle iniziative messe in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria.
Fonti inquinanti principali nel territorio di Parma sono il traffico e il riscaldamento.
Provvedimenti adottati:
1) Riduzione del TRAFFICO in città con il divieto di circolazione il giovedì e la domenica
2) Ordinanza RISCALDAMENTO e conseguente chiusura delle porte di ingresso dei pubblici esercizi


C’è la piena consapevolezza che si è trattato di provvedimenti impopolari, ma assolutamente necessari, vista la drammatica situazione degli sforamenti, rispetto le soglie fissate dalla legge.
A Parma  questo è un problema storico, dovuto principalmente alla collocazione nel cuore delal Pianura Padana.
Di fronte a tale situazione il Comune di Parma  non poteva restare insensibile alla problematica : è questo il motivo principale dell’adesione all’accordo di programma regionale 2012-2015 per la gestione della qualità dell’aria.
E ora i risultati supportano la validità di queste iniziative, come si evince chiaramente dai grafici allegati.

Nel dettaglio, i provvedimenti hanno comportato queste conseguenze:

Riduzione del traffico in città con il divieto di circolazione il giovedì e la domenica:

• Giovedì (nell’area interna ai viali di circonvallazione): dall’8 al 29 novembre 2012 e dal 7 gennaio al 31 marzo 2013.
• Domeniche (nell’area interna alle tangenziali): 20/01, 03/02 e 03/03/2013.

• Gli effetti dello scrupoloso rispetto dell’Amministrazione di rispettare le date indicate nelle ordinanze (rarissime le revoche) sono ben visibili sui dati nella tabella allegata di Arpa (confronto negli anni).
• Rispetto agli anni precedenti sono stati inclusi nel divieto anche i veicoli euro 3 ed euro 4. Ciò significa, in termini numerici, aver escluso dalla circolazione nelle aree interessate oltre 50.000 veicoli.
• Un appunto sugli euro 3 e euro 4 diesel (circa 35.000): la classificazione euro 3 e 4 dei motori diesel è corretta solo sulle lunghe percorrenze mentre nei tragitti urbani (brevi) l’inquinamento è maggiore (paragonabile ad un euro 2).
• E’ vero che i dati rilevati il giovedì rispetto la media settimanale quest’anno sono migliori (vedi commento e tabella allegata) anche per effetto anche dell’alta piovosità ma alcuni parametri di inquinamento (benzene) non sono influenzati dalle condizioni meteo e quindi la loro diminuzione è probabilmente attribuibile alle misure effettuate.

Ordinanza riscaldamento e chiusura delle porte di ingresso dei pubblici esercizi

L’ordinanza prevedeva:

• Il rispetto all’interno di tutti gli edifici pubblici e privati di una temperatura di 19 gradi +2
• L’obbligo di mantenere chiusi i battenti degli accessi al pubblico, ovvero apertura manuale dei pubblici esercizi.


Ed ecco il commento di Eriberto De’ Munari (Arpa): “E’ sempre difficile parlare di riduzione dell’inquinamento in generale, poiché se da un verso le condizioni meteorologiche incidono significativamente sulle situazioni di inquinamento acuto, soprattutto per gli inquinanti secondari come il PM10, dall’altro per inquinanti primari come il Benzene anche la minima riduzione delle emissioni è efficacemente rilevata dalle stazioni di misura. In generale è quindi indispensabile osservare che anche la minima riduzione degli inquinanti emessi provoca benefici per la salute dei cittadini anche se ovviamente la massima efficacia si avrebbe riducendo in modo sempre maggiore le fonti inquinanti principali che a livello del territorio di Parma sono da considerarsi sicuramente date da traffico e riscaldamento. Lavorare in modo combinato su queste due tipologie emissive, oltre che strutturalmente  nel lungo periodo sugli edifici (cosa che potrebbe abbattere di 6 volte il consumo energetico), risulta quindi fondamentale, non tanto semplicemente durante le giornate del giovedì ma in modo duraturo e pianificato come politica di miglioramento della mobilità cittadina e del contenimento degli sprechi energetici”.


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