Il Comune di Parma aderisce alla rete nazionale Anti Discriminazioni RE.A.DY
Il Consiglio Comunale sarà chiamato oggi a votare, su proposta della Giunta discussa ieri sera in Commissione, una delibera per la sottoscrizione della “Carta di intenti” della Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
La RE.A.DY, rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni, è formata da 36 soggetti pubblici, di cui 22 Comuni, con Torino capofila, 8 Province e 2 Regioni.
Le finalità e le modalità di realizzazione sono stati presentati dal vicesindaco Nicoletta Paci lunedì sera in commissione Pari Opportunità, dove si è preso atto di quanto è stato fatto in alcune realtà locali per contrastare le discriminazioni e promuovere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco, in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare.
L’intento del Comune di Parma, al pari di altri enti aderenti, sarà quello di promuovere le politiche di inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali , le cosiddette persone lgbt, sviluppando buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelino contro le discriminazioni, anche attraverso un continuo confronto tra i partner e la diffusione delle iniziative sul sito web istituzionale.
L’iniziativa permetterà che per la prima volta Enti Locali e regionali si mettano in rete per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Le azioni che il Comune avvierà saranno concertate con i rappresentanti di Agedo, l’Ottavo Colore, Certi diritti e Consulta per la laicità delle istituzioni, associazioni presenti nella seduta di commissione di lunedì 8 luglio, che operano da tempo in Parma contro l’omofobia e i pregiudizi sociali e che in passato hanno denunciato gravi episodi lesivi della libertà individuale.