“Slow Food Valley: il futuro dietro l’angolo.
Parma fra territorio, cibo e sostenibilità”, al Parco Eridania domenica 22 e 29 settembre.
Due domeniche dedicate a dibattiti, incontri, laboratori e attività aperte alla cittadinanza per favorire la conoscenza, l'ascolto ed il confronto con chi vive e lavora con la Terra: è questo che si propone il convegno “Slow Food Valley: il futuro dietro l’angolo. Parma fra territorio, cibo e sostenibilità”, che Slow Food organizza con il patrocinio e la co-organizzazione del Comune di Parma e con la collaborazione di Mutti SpA.
Domenica 22 e 29 settembre, al Parco Eridania, si approfondirà la tematica dell’impatto che le nostre scelte alimentari hanno sull'ambiente, ponendo al contempo l'accento su quelle che sono le minacce alla sopravvivenza del fragile tessuto produttivo del territorio.
“Come Amministrazione Comunale – afferma l’assessore al Commercio e Turismo Cristiano Casa - riteniamo fondamentale promuovere i prodotti del nostro territorio e in quest’ottica di attenzione per le nostre produzioni è altrettanto importante soffermarci a riflettere sulle tematiche riguardanti la qualità degli alimenti, per diventare sempre più consapevoli delle nostre scelte”.
“L'educazione a un consumo consapevole – sottolineano Antonella Ferrari, fiduciaria Slow Food Parma e Fabio Cavalli, segretario Slow Food Parma - che riduca gli sprechi ed i rifiuti, che favorisca pratiche non impattanti e che tuteli i produttori, custodi dell'agro-biodiversità, è infatti l'unica soluzione, nel breve periodo, per ridurre l'impatto sull'ecosistema, sia a livello locale che globale. In questo processo la centralità del cibo che deve esser messa in evidenza”.
Il cibo non può essere considerato un “sano” piacere della vita se, anche inconsapevolmente, le scelte alimentari quotidiane contribuiscono ad alterare il clima, producono ingenti quantità di rifiuti, inquinano l'ambiente ed il nostro organismo, non rispettano il lavoro di chi ostinatamente produce un cibo che sia “alimento” e non un oggetto di consumo.
Durante la due giorni i 500mq della tettoia presente nel Parco saranno occupati da una rappresentanza dei Mercati della Terra di Colorno, Reggio Emilia, Bologna, del mercato contadino La Corte di Parma e da alcuni artigiani del “saper fare”.
Uno spazio dove incontrarsi ed informarsi, conoscere ed ascoltare, guardare ed assaggiare. Saranno a disposizione alcuni gazebo con tavoli e panche, ed al mattino verrà offerto il servizio “la sajetta”, consegne a domicilio a inquinamento 0.
Una sala del Centro Congressi sarà poi dedicata ai convegni, con relatori di: Università di Parma, Efsa, associazioni apicoltori, rappresentanti delle istituzioni, agricoltori, aree ortive di Parma, Distretto di Economia Solidale, rete Cibopertutti (Kuminda) e associazione per la Decrescita, Presidenza di Slow Food Italia, direzione Marketing di Mutti spa.
Ci saranno attività bimbi con laboratori creativi di arte, scienze, manualità antiche, uno spazio riservato alle associazioni di volontariato che si occupano di territorio, sociale, ambiente, futuro e molte altre iniziative, consultabili su slowfoodparma.blogspot.it, come la biciclettata agli orti in chiusura della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.
Le attività sono aperte a tutti e gratuite ed i laboratori per adulti e bambini sono a numero chiuso (iscrizioni anche sul posto).
La condotta Slow Food di Parma si è avvalsa della consulenza del GCR per la realizzazione di questo evento a rifiuti zero e accetta i buoni sconto SCEC.
“C’è bisogno – ha specificato in merito il consigliere comunale Mirco Zioni – di una nuova partecipazione da parte dei cittadini anche alla vita economica: lo SCEC è un modo per veicolare il baratto e può fungere da collante in tutti i progetti partecipativi”.
Infine, la collaborazione con Mutti spa ha messo a disposizione, in anteprima sul mercato, lo storico tubetto di doppio concentrato con la grafica dedicata al bicentenario di Verdi. Il ricavato servirà ad adottare uno dei “Mille orti in Africa”, il progetto lanciato da Carlin Petrini per la sovranità alimentare dei popoli.