Il bilancio del progetto “1 Km in Salute”
Il progetto “1 km in salute” coinvolge, in ambito nazionale, le Regioni Emilia-Romagna, Marche e Puglia, attraverso una stretta collaborazione tra Comuni, Aziende sanitarie e Comitati provinciali UISP.
Il progetto “1 km in salute” è stato inserito nell’ambito del Programma nazionale CCM “Una rete di Azioni per rendere operativa la Carta di Toronto”, che coinvolge, in ambito nazionale, le Regioni Emilia-Romagna, Marche e Puglia, attraverso una stretta collaborazione tra Comuni, Aziende sanitarie e Comitati provinciali UISP.
“Questi progetti sono importanti per educare tutti – ha esordito l’assessore allo Sport Giovanni Marani – alla cultura del benessere e alla necessità di applicare dei corretti stili di vita nella nostra quotidianità”.
“Si è aperta la porta – ha sottolineato Elda Bonini, coordinatore Medicina dello Sport, per l'Azienda USL – ad un nuovo tipo di collaborazione tra servizio pubblico ed enti sportivi, così da garantire un supporto scientifico a queste iniziative”.
A Parma il percorso di “1 km in salute” è stato allestito in Cittadella da maggio a settembre ed è stato presente anche in altri parchi cittadini: non solo uno spazio sportivo, ma uno “spazio educativo per la salute”, un’area attrezzata, affidata al Comitato Territoriale UISP Parma dove, grazie all’ ausilio di due operatori qualificati, sarà possibile eseguire test motori (velocità di passo e test della fatica), individuando la velocità ideale per camminare velocemente (o correre lentamente), senza che l’intensità dello sforzo sia controproducente.
“Scoprire i propri tempi in resa in salute – ha spiegato Rocco Ghidini, responsabile del progetto - e aiutare a comprendere quale tipo di attività fisica sia più adatta alle proprie esigenze: sono questi gli obiettivi dell’iniziativa, che mira a contrastare la sedentarietà e a promuovere l’attività fisica moderata in relazione alle capacità individuali, in modo semplice e a basso costo”.
In pratica, viene cronometrato il tempo necessario a ciascun partecipante per percorrere il percorso di un 1 km, a una frequenza cardiaca equivalente al 70% di quella massima, calcolata con l’aiuto di un cardiofrequenzimetro. I minuti impiegati rappresentano il tempo ideale (e non la massima performance) per ottenere i migliori benefici sulla salute e saranno comunicati alla persona e riportati in un tesserino per verificarne a distanza di tre mesi i miglioramenti.
“Chi esegue il test – ha concluso Donato Amadei, coordinatore del progetto - è consapevole del proprio tempo ideale. Gli operatori consegnano inoltre un braccialetto, indicante i minuti impiegati per effettuare il km, così che per le persone sia possibile “riconoscersi” e svolgere attività fisica insieme, socializzando con chi ha le stesse caratteristiche di camminata/corsa”.
Un progetto che nasce dalla consapevolezza di come, al giorno d’oggi, la sedentarietà rappresenti, nei paesi industrializzati, il secondo più importante fattore di rischio per la salute, dopo il fumo. Studi scientifici hanno evidenziato infatti come esista una stretta connessione tra l’inattività fisica e le patologie croniche (quali malattie cardiovascolari, ictus, diabete e neoplasie), che rappresentano circa il 75% delle cause di morte. Ciò incide notevolmente sui costi diretti e indiretti dell’assistenza sanitaria e ha un impatto significativo sulla produttività e sugli anni di vita in buona salute.