“Laboratorio di legalità e cittadinanza”. I'incontro con Don Luigi Ciotti.
Il sindaco ha partecipato, all’Istituto Bodoni, al primo meeting promosso dalla Provincia con il Gruppo Abele Onlus di Torino, volti a diffondere una rinnovata cultura alla legalità e alla solidarietà.Guarda le foto
Dieci Istituti superiori di Parma sono stati chiamati a partecipare a un incontro assembleare e successivamente a laboratori tematici in aula su un tema a scelta tra: “Miseria Ladra - storie di un’Italia che c’è ma non si vede”, connesso alle tematiche di emarginazione e povertà; “+ LIBERI - La mafia è lontana o vicina?”, legato alle varie sfaccettature del fenomeno mafioso, e soprattutto alla riflessione e alla condanna di comportamenti quotidiani vicini a questo modo di pensare; e infine “Rosa e Blu – Oltre gli stereotipi: una nuova cultura di rispetto tra generi”, tema inserito per proporre un lavoro educativo che inizi a creare consapevolezze individuali e a promuovere una nuova cultura di rispetto tra uomini e donne.
All’incontro erano presenti oltre al Sindaco Federico Pizzarotti, il Presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, l’assessore provinciale alle Politiche Sociali Marcella Saccani, e alcuni esponenti di varie associazioni tra cui: Centro Antiviolenza Parma, Fondazione Tommasini e Libera Coordinamento Provinciale di Parma.
Centrale è stato l’intervento del Presidente del Gruppo Abele, Don Luigi Ciotti che ha invitato gli studenti ad essere sempre guidati da una sana curiosità, a rifuggire dalla conoscenza di seconda mano, perché è solo la consapevolezza profonda e reale che ci rende responsabili.
“Il male nella nostra società esiste - ha dichiarato il sacerdote - e si manifesta tramite atti di violenza, illegalità, corruzione, mafie e sfruttamento del prossimo; è importante riconoscerlo e dargli un nome, e non fermarsi a constarne l’esistenza. Il problema più grande è chi guarda e non agisce, non denuncia, ma aspetta e delega ad altri la responsabilità di farlo. Cedere la responsabilità corrisponde a rinunciare alla libertà. Bisogna avere coraggio, saper rifiutare compressi e scegliere di schierarsi dalla parte della legalità, dei diritti e della libertà umana”.