NOTIZIE / 18.07.14 / ISTITUZIONE

Ponte sul Taro, appello al Governo

I sindaci di Parma, Noceto e Medesano lanciano il grido d’allarme a Palazzo Chigi per salvare il ponte realizzato da Maria Luigia.
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Il grido d’allarme è stato lanciato forte e chiaro: il Ponte sul Taro perde pezzi, è un monumento di interesse nazionale e un asse viario fondamentale per le nostre comunità, da soli non ce la possiamo fare, per salvarlo serve l’intervento dello Stato.

Questo in estrema sintesi il massaggio di Federico Pizzarotti (sindaco di Parma), Massimiliano Grassi (sindaco di Fontevivo) e Fabio Fecci (sindaco di Noceto), forse divisi dalla politica  in quanto espressioni di percorsi diversi, ma certamente uniti nell’interesse della comunità, per salvare il monumento e garantire la funzionalità e la sicurezza dell’asse viario che collega Parma alla zona ovest della provincia.

Così i tre primi cittadini hanno preso carta e penna e si sono rivolti direttamente a Matteo Renzi, coinvolgendo anche i ministri Franceschini e Lupi per le rispettive competenze, i presidenti di Regione e Provincia e i Parlamentari di Parma, che faranno squadra per ottenere in tutto o in parte gli 8 milioni che servono per restituire al Ponte di Maria Luigia al suo antico splendore e soprattutto per garantire funzionalità e sicurezza al viadotto.

“Con questo atto – ha affermato Federico Pizzarotti  durante un sopralluogo congiunto sul posto al  quale ha partecipato anche il senatore Giorgio Pagliari – intendiamo sensibilizzare il Governo, affinchè si faccia carico delle cure necessarie  per un monumento di primaria importanza, che ha risentito della mancata manutenzione nei decenni scorsi, quando si sono trovati tanti soldi per fare opere poco utili, ma non si è investito nulla per salvaguardare il Ponte sul Taro, la cui situazione è sotto gli occhi di tutti”.

Parole queste condivise anche dai colleghi di Fontevivo e Noceto: “Valorizzazione, corretta conservazione e sicurezza – ha detto Massimiliano Grassi - sono i principi che ci inducono a coinvolgere tutte le istituzioni per difendere un patrimonio storico monumentale rilevante che merita un’attenzione particolare, attenzione  che peraltro noi gli stiamo dedicando da quando l’ANAS lo ha trasferito ai tre Comuni”.

“A suo tempo – ha ricordato Fabio Fecci – il ponte è stato oggetto di un’opera di consolidamento che oggi lo preserva dal punto di vista strutturale garantendone per ora la stabilità, ma questo ponte va salvato con interventi rapidi sia dal punto di vista statico come viadotto che da quello estetico come monumento”.

Entrando più nel merito, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Parma  Michele Alinovi ha evidenziato i continui distacchi di mattoni e i danneggiamenti subiti dalle parti in pietra in seguito alle infiltrazioni di acqua: “La struttura – ha affermato Alinovi – è ancora in discrete condizioni, ma se non  si interviene oggi, in futuro verrà messa a rischio anche la possibilità di transito sul ponte”.

“Faremo il nostro lavoro di lobbing  (parola intesa nel senso nobile del termine) per difendere l’interesse di Parma e del suo territorio: la ristrutturazione del Ponte sul Taro è un obiettivo comune e una battaglia sacrosanta che ci vedrà schierati in prima linea”, ha affermato il senatore Giorgio Pagliari.

 

La lettera a Renzi a firma congiunta dei sindaci di Parma. Fontevivo e Noceto

 

“Ill.mo Presidente del Consiglio,

ci rivolgiamo a te per rappresentarti una allarmata preoccupazione dei Sindaci del nostro territorio, in particolare dei Comuni di Parma, Noceto e Fontevivo..

Negli ultimi anni il tempo e il cattivo stato manutentivo hanno provocato una preoccupante accelerazione dello stato di degrado, con distacchi significativi di materiali lapidei e laterizi e l’insorgere di potenziali pericoli e criticità di rilievo, di uno dei più importanti e storici ponti del nostro territorio, che dal 1821 collega stabilmente le due sponde del fiume Taro sul tracciato della via Emilia.

La costruzione del Ponte Taro fu decretata per volere di Maria Luisa d’Asburgo, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, e oltre ad essere un rilevante punto di allaccio viabilistico funzionale all’economia di tutto il territorio e della via Emilia, rappresenta soprattutto una prestigiosa architettura dell’Italia pre-risorgimentale, culturalmente riconosciuta come patrimonio artistico del nostro Paese.

La sua salvaguardia è quindi da ritenere un atto dovuto alla storia, alla cultura e all’economia del nostro territorio.

In più occasioni le Amministrazioni locali hanno rivolto appelli al Governo, in particolare quelle di Parma, Noceto e Fontevivo, alle quali il ponte è stato ceduto dall’Anas nel 2005.

Come infatti sostenuto, il Ponte necessita di importanti interventi manutentivi e verifiche che possano accertarne la staticità e conservarne l’importante valore storico.

Dalle foto allegate si evince infatti il persistente e preoccupante degrado del Ponte sul Taro, messo a rischio dal tempo e dai fenomeni atmosferici, che ne compromettono gravemente la bellezza della struttura e soprattutto la stabilità. Scalini deteriorati e mattoni pericolanti hanno messo in seria preoccupazione la popolazione dei tre Comuni: come Amministrazioni Pubbliche, garanti della cosa pubblica e dell’incolumità dei nostri abitanti, non possiamo in alcun modo permettere che questa situazione continui ad aggravarsi. Non accettiamo l’idea che le strutture storiche del nostro Paese si mantengano in questo stato.

Purtroppo i bilanci dei nostri Comuni non consentono una doverosa quanto necessaria riqualificazione. 

Diciamo tutto ciò senza alcun spirito “corporativo”: in questi anni i Comuni si sono infatti caricati di tagli consistenti e in larga misura superiori alla incidenza della spesa comunale rispetto a quella pubblica totale, e pertanto non sono più in grado di sostenere ulteriori sacrifici.

Da parte dei tuoi Ministeri riteniamo ormai non più procrastinabile un tempestivo interessamento, negli interessi del territorio e del patrimonio storico del Paese.

Ci riteniamo fin d’ora disponibili non solo a produrre per te una dettagliata documentazione sullo stato manutentivo del nostro Ponte, ma ad incontrarti per sviluppare con i tuoi Ministeri, già dalle prossime settimane, un proficuo percorso di collaborazione.

In conclusione non ci sfuggono gli sforzi che il Governo sta profondendo per rimettere in moto gli investimenti. Noi riteniamo il Ponte stesso uno di questi investimenti, pertanto saremo determinati nel perseguire ogni azione possibile e legittima in funzione della salvaguardia, della conservazione e della qualità del nostro patrimonio storico.

Sicuri di un tuo interessamento porgiamo cordiali saluti. 


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