Aveva fatto qualcosa che suo padre aveva disapprovato, sebbene nessuno ricordasse più che cosa.
Il padre l’aveva trascinata sulla scogliera e gettata in mare. I pesci ne mangiarono la carne.
Sul fondo del mare quel che restava del suo corpo era voltato e rivoltato dalle correnti.
Un giorno arrivò in quella baia un pescatore e…
Tutto: il sole, la luna, gli affari degli uomini come delle più piccole creature, quali cellule e atomi, segue un ondeggiamento di animazione, sviluppo, declino e morte seguito sempre dalla rinascita. L’antica natura del ciclo vita/morte/vita. Anche l’amore e le realazioni sono soggetti a questo movimento.
Questa fiaba inuit ci aiuta a imparare i passi della danza dell’amore vero, l’amore che dura.
Per amare bisogna essere forti e saggi. La forza viene dallo spirito, la saggezza viene dall’esperienza con la donna scheletro, cioè con il ciclo vita/morte/vita.
Niente muore davvero, ma se sappiamo aspettare rinasce.