In occasione delle celebrazioni del Centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), APE Parma Museo presenta una mostra inedita, dedicata al legame tra il poeta, scrittore e cineasta bolognese e la città di Parma, che propone nuovi spunti di lettura della complessa e articolata produzione del poliedrico autore, prorogata fino al 30 aprile 2023.

La mostra

L’esposizione “Pier Paolo Pasolini e Parma. Incontri di un visionario”, realizzata da Fondazione Monteparma insieme al Circolo del Cinema Stanley Kubrick con il sostegno del Comune di Parma e della Regione Emilia-Romagna ai sensi della Legge regionale sulla Memoria (L.R.n.3/2016) per la divulgazione della conoscenza di fatti e avvenimenti storici avvenuti nel corso del Novecento in ambito emiliano-romagnolo.

Le varie sezioni della mostra approfondiscono le frequentazioni, le amicizie e le collaborazioni che Pasolini ha intrattenuto, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, con personalità del mondo culturale di Parma: tra questi, il poeta Attilio Bertoluccie suo figlio, il regista Bernardo Bertolucci, l’editore Ugo Guandalini, lo scrittore e critico letterario Mario Colombi Guidotti, il regista, sceneggiatore e scrittore Antonio Marchi con la Cittadella Film, ma anche lo scrittore e sceneggiatore Giovannino Guareschi e gli attori del Centro Universitario Teatrale di Parma. Inoltre, sono documentati i rapporti con la cerchia di intellettuali che ruotava intorno alla rivista “Palatina”, di cui Pasolini aveva ampiamento apprezzato l’attività, portandolo a coniare la famosa definizione di «Officina Parmigiana».

Lungo il percorso espositivo si snoda il racconto dei diversi incontri parmigiani di Pier Paolo Pasolini, fino all’ultima tappa nella città ducale in occasione della partita di calcio tra le troupe dei film Salò o le 120 giornate di Sodoma e Novecento: a questo evento è dedicata una corposa serie di fotografie realizzate da Gideon Bachman.

È inoltre presente una significativa selezione di scatti realizzati dagli anni ’50 agli anni ’70 da fotografi come Carlo Bavagnoli, Carlo Gajani, Cecilia Mangini, Domenico Notarangelo e Roberto Villa.   

I materiali proposti, molti dei quali mai esposti o pubblicati, sono stati selezionati dallo studioso di cinema Primo Giroldini che ha svolto un approfondito progetto di ricerca storica, indagando, attraverso il filtro delle frequentazioni parmigiane, momenti della vita e del lavoro di Pasolini. Oltre a numerose fotografie, sono presenti manoscritti, poesie, sceneggiature e manifesti provenienti da enti pubblici e collezioni private.