"Cinema alla Casa della Musica" Ultimo appuntamento questa sera, giovedì 25, con “Tristano e Isotta” di Kevin Reynolds
Si conclude questa sera alla Casa della Musica la rassegna di film "Wagner e il cinema".
Si concludono gli appuntamenti di “Cinema alla Casa della Musica”, la rassegna di film dedicati al rapporto tra musica e cinema che quest’anno s’intitola “Wagner e il cinema”: l’ultima proiezione, fissata alle ore 20.30 di giovedì 25 ottobre, a ingresso gratuito presso la Sala dei Concerti della Casa della Musica, sarà Tristano e Isotta, il film girato nel 2006 da Kevin Reynolds (il regista, tra l’altro, di Robin Hood il principe dei ladri) con James Franco protagonista e coprodotto da Ridley e Tony Scott, che porta sullo schermo la celebre saga medievale di cui Richard Wagner ha fatto uno dei suoi più grandi capolavori.
Tristano e Isotta è la storia tragica di un amore proibito.
Il mito è precedente sia alla leggenda di Artù e Ginevra, sia al Romeo e Giulietta di Shakespeare. Prima separati da due paesi in guerra, ora dalla lealtà al re e alla nazione, Tristano e Isotta sembra debbano rinunciare ai loro sentimenti in nome della pace e del futuro dell’Inghilterra. Ma più rinnegano la loro passione, più essa brucia i loro cuori. Nel romanzo si fondono amore e avventura, talvolta la seconda sembra prevalere sul primo, con il racconto delle due spedizioni in Irlanda, l’uccisione del Morholt e del drago, l’incontro con Isotta, ma il tema fondamentale è quello della passione fra i due infelici amanti. In questa versione cinematografica è l’amore a essere celebrato. È quello invincibile, che supera le convenzioni e le leggi degli uomini e oltrepassa persino la morte.
Un film all’insegna del romanticismo che insegna a chi lo vede il significato più puro dell’amore, quello che non conosce ostacoli e che quindi non si ferma davanti a nulla. Gli stupendi paesaggi inglesi e la colonna sonora sono riusciti a completare il tocco di poesia che il regista ha dato al film. Una leggenda che ci aiuta a fantasticare perché ci dà le basi per poterlo fare. Probabilmente può sembrare una storia utopistica per i giorni nostri ma, se lo è, è solo perché abbiamo smesso di sognare, di credere che nell’amore c'è perfezione, e per questo abbiamo smesso di difenderlo.
Si ricorda che l’ingresso è liberamente aperto a tutti gli interessati fino a esaurimento dei 160 posti disponibili.