| Spazio espositivo
Palazzo Pigorini
La data di costruzione di Palazzo Pigorini viene documentata dall’Atlante Sardi intorno al 1767, ma l'impianto architettonico, che poco si discosta da quello, fa supporre che l'edificio abbia origini ben più antiche.
Il Palazzo si presenta con le caratteristiche di una casa a corte, con un cortile interno che presenta un lato porticato. A rendere celebre l'edificio è il fatto di essere stato residenza, come attestano due lapidi sulla facciata, di due famose personalità: il poeta Angelo Mazza e l'esploratore Vittorio Bottego. Il piano nobile venne affrescato da Francesco Scaramuzza a metà Ottocento, con scene quali La Notte e l’Apoteosi del poeta. All’inizio del Novecento il Palazzo venne acquistato da Adriana Pigorini Lusignani che successivamente lo lasciò in eredità al Comune di Parma perchè lo adibisse a sede museale, intitolandolo appunto Pigorini. Per adattare l'edificio alle nuove funzioni museali, il Comune ha effettuato un accurato intervento di recupero e restauro diretto dall’Architetto Maurizio Bocchi. Sono stati realizzati impianti di sicurezza, l'installazione di un ascensore e parziali modifiche alle quote di pavimento con scivoli che rendono il Palazzo accessibile a tutti. L'edificio è stato riaperto al pubblico come sede espositiva nel 1996.
Da sabato 26 marzo 2022 a domenica 8 maggio 2022
Ultimo weekend a Palazzo Pigorini per scoprire il racconto fotografico di Paolo Simonazzi dedicato al Po e ai territori che attraversa: un’indagine sulle trame identitarie legate al grande fiume, evocato attraverso l’immagine del filo che ricorre negli scatti ed è metafora di cucitura territoriale