FAMIGLIA E PERSONA / 25.06.13

Servizi all’Infanzia: Parma meglio di altre Province

Il Vicesindaco Paci: “Puntiamo ad un costante miglioramento, ma non strumentalizziamo quanto di buono è stato fatto finora”.
Bambini infanzia

Secondo i dati, Parma può contare su di un miglior servizio rispetto alle altre Province. il Comune, ancora oggi, garantisce una forte copertura alla domanda per i servizi all’infanzia: del totale, il 44% è infatti interamente a suo carico (a fronte ad esempio del 39% della vicina Reggio Emilia e del solo 33% di Modena).

Oltre a coprire quasi la metà di tutte le domande per i nidi e le scuole, l’Amministrazione garantisce anche più del 70% del costo del servizio relativo a tali servizi. Nonostante i tagli dello Stato, nel 2013 è previsto un costo a carico del Comune pari a circa il 73% per i nidi d’infanzia, e del 74% per le materne.

Nel 2013 sono aumentati anche i controlli. l’indirizzo amministrativo del Vicesindaco Paci ha posto l’attenzione su di una più capillare vigilanza delle domande, al fine di certificare la legittimità delle stesse: ne sono state supervisionate 511, a fronte delle 336 del 2012.

Le liste d’attesa, confronto con il 2012. “Rispetto all’anno scorso il dato si è mantenuto più o meno costante  – ha infine ricordato il Vicesindaco -: l’aumento di richiesta nelle liste d’attesa dei residenti è stato di 42 posti. Tra i 1467 bambini per ora in attesa, (al netto delle 44 domande non ammesse in graduatoria per esito negativo del controlli o ritirate), vi sono compresi anche quelli residenti fuori Comune o per i quali è stato chiesto l’anticipo di iscrizione alla scuola dell’infanzia. Ma come detto si tratta di un dato temporaneo, in quanto le liste d’attesa, come ogni anno, tendono a ridursi: lo scorso anno tale diminuzione è stata pari al 54% rispetto al totale degli esclusi”.

“Nonostante un periodo difficile – ha concluso -, i dati ci parlano di un Comune di Parma che ha contenuto la crisi e che ha fatto meglio rispetto alle altre Province in Regione. Ma non ci fermiamo qui. Come obiettivo puntiamo infatti ad un continuo miglioramento del servizio: ci riterremo completamente soddisfatti soltanto quando l’ultimo posto disponibile garantirà la totale copertura per i nostri figli. Ma non strumentalizziamo quanto di buono è stato fatto: non si può non tenere conto della difficoltà generale e dei tagli statali”.    

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