SCUOLA / 12.09.18

Giornata dell'accoglienza alla Scuola Racagni

Il benvenuto dell'assessora Ines Seletti.

racagnifront

Pomeriggio affollato nell'Auditorium della Scuola Elementare Paolo Racagni del quartiere Pablo. "15 nazionalità in centro metri" ha detto l'assessora Ines Seletti che ha scelto di accogliere i ragazzi stranieri neoarrivati e le loro famiglie. Un momento di accoglienza organizzato dal Comune di Parma per gettare le basi di un rapporto tra servizio scolastico e famiglie. 

"Anch'io sono un'immigrata, sono arrivata a Parma dal sud" ha detto Lucia Ruvidi, Dirigente Scolastica della Racagni "so cosa vuol dire arrivare da lontano e so anche quanto Parma sia accogliente. L'immigrazione comporta sacrifici e il modo migliore per dare valore ai vostri sforzi è quello di investire nel percorso educativo dei vostri ragazzi, è quello di dare peso a ciò che la scuola offre loro in termini di servizi, regole e competenze".

Lo scopo della giornata, nell’ambito del progetto Scuole e culture del mondo, è stato quello di accogliere e orientare gli studenti stranieri e le loro famiglie nella nuova realtà e spiegare il sistema scolastico italiano e cittadino.

L’iniziativa è stata rivolta agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado arrivati a Parma alla fine dell’anno scolastico scorso o durante l’estate. L’incontro si è realizzato alla presenza dei mediatori linguistico-culturali, degli insegnanti facilitatori e dei referenti dello Sportelloscuola, permettendo loro di accogliere, conoscere le realtà e i bisogni dei ragazzi neo arrivati, per supportare le scuole nel loro inserimento scolastico.

Ines Seletti prima di dare la parola ai tanti referenti che hanno illustrato i progetti attivi a sostegno dell'integrazione scolastica ha portato il suo saluto in questo momento di avvio dell'anno scolastico: "state vicini ai vostri ragazzi, siate presenti e attenti nelle loro attività scolastiche. Famiglie e scuola devono aiutarsi a vicenda. Le risorse messe in campo affinchè ognuno raggiunga l'autonomia sono tante, ma certamente chi viene da lontano ha qualche difficoltà in più. Nelle famiglie la scuola deve trovare un alleato, impegnato ogni giorno accanto ai ragazzi".