FAMIGLIA E PERSONA / 16.05.14

Lavoro e orientamento sessuale: una frontiera difficile

Nell’ambito delle iniziative intraprese per celebrare la giornata contro l’omofobia, non poteva mancare una riflessione sugli effetti di cosa significa sentirsi minoranza dal punto di vista sessuale anche nella vita lavorativa. Il Comune di Parma ne ha fatto oggetto di un convengo in sala consiliare
convegno lavoro e orientamento sessuale

organizzato insieme alle associazioni  “Agedo” e “Certi Diritti”.

Nell’incontro, coordinato dal vicesindaco Nicoletta  Paci, alla presenza dell’assessore Laura Rossi e del presidente del Consiglio Marco Vagnozzi in veste di padrone di casa, si è parlato del tema “Diritti e lavoro: l’orientamento sessuale come frontiera dei nuovi diritti”. 

 

“L’attenzione a queste tematiche – ha detto nell’introduzione  Nicoletta Paci – fa parte di un lavoro più complessivo che abbiamo intrapreso per affermare i diritti di tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni religiose, sociali, linguistiche e sessuali”.

Il sociologo Raffaele Lelleri, che da tempo lavora sulle minoranze sessuali (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) ha portato i risultati di uno studio dal quale risulta che molti decidono di non rivelarsi, che una persona su venti rientra in queste categorie, che non molti di loro si sentono discriminati dal punto di vista lavorativo (uno su sei), ma la percentuale si impenna per quanto riguarda i trans, che non possono scegliere di “nascondersi”. Il 20% si sente comunque trattato ingiustamente sul posto di lavoro.

Simone Cavalieri della CGIL di Parma ha portato l’esperienza di avanguardia dell’accordo fra sindacati e azienda “Servizi Italia”, che prevede di estendere i congedi matrimoniali a tutte le coppie di fatto.

Maria Gigliola Toniollo, responsabile  nazionale di CGIL – Nuovi Diritti, ha parlato delle discriminazioni pesanti che si verificano sul posto di lavoro, che spesso diventano una vera e propria forma di mobbing, ed ha reso noto che al Congresso CGIL di Rimini è stato approvato un documento in cui si chiedono una legge contro l’omofobia e il riconoscimento del matrimonio omosessuale.

Infine, Enzo Cucco, presidente nazionale di “Nuovi Diritti” e promotore di Rete Ready (a cui ha aderito anche il Comune di Parma), ha evidenziato le gravi lacune legislative in Italia sulla tutela delle minoranze sessuali e contro le discriminazioni: “Comunque – ha poi detto – qualche norma esiste grazie all’Europa, quindi bisogna usare bene i pochi strumenti che ci sono, anche se i segnali sono controversi: uno di questi può essere la contrattazione decentrata, compresa quella dei Comuni; ma finora purtroppo – ha concluso – nessuno ha fatto ancora nulla di concreto. E’ tempo di cominciare, perché ogni piccola concreta conquista è una conquista”.