SICUREZZA / 21.11.14

Corso di formazione polizia municipale

Rivolto agli agenti del corpo di polizia municipale assegnati alla Struttura Operativa Tutela della Città.

Polizia municipale

E’ stato avviato in questi giorni un corso formativo di 30 ore complessive per circa trenta agenti del Corpo di Polizia Municipale assegnati alla Struttura Operativa Tutela della Città. Sono gli agenti che vivono quotidianamente il loro rapporto con i cittadini e le loro problematiche. L’obiettivo è quello di migliorarne le conoscenze, per operare al meglio a favore della collettività.

Gli agenti stessi avranno a diposizione nuovi strumenti formativi per affrontare il loro impegno, con particolare riferimento al controllo e prevenzione di atti persecutori, del disagio giovanile, delle problematiche legate ai minori ed agli anziani. I corsi, che si svolgono nell’ambito delle proposte della Scuola Interregionale di Polizia Locale di Modena, vedono come formatori Alessandro Parigini, responsabile del “Nucleo di Prossimità” della Polizia Municipale di Torino, composto da 56 operatori. Il Nucleo di Prossimità della Municipale di Torino è l’unico esempio a livello nazionale che tratta tutte le forme di disagio sociale che includono minacce e persecuzioni di genere, come lo stalking; il nucleo si occupa anche di minori ed anziani, con particolare riguardo alla gestione dei conflitti, come liti condominali, ed alle loro composizioni.

A questo proposito riveste particolare importanza anche la gestione dei rapporti con Enti ed istituzioni che, a livello territoriale, operano in questo ambito: autorità giudiziaria, mondo della scuola, associazionismo e servizi sociali. Catia Boni, laurea in sociologia, opera per Ausl di Parma ed è assegnata all’Unità Operativa “Tutela della salute negli Istituti Penitenziari”.

Ha un’ampia esperienza alle spalle in relazione all’analisi, studio e gestione delle nuove povertà, nella prevenzione e riduzione del danno nell’area delle dipendenze, per azioni e contrasto alla violenza sulle donne, immigrati, dipendenze patologiche e associazionismo. Il suo contributo è volto a differenziare le relazioni e gli approcci incentrato, soprattutto sulla gestione dei conflitti., per sapersi muovere nei diversi contesti e situazioni.