FAMIGLIA E PERSONA / 23.03.15

Al via il modello per i Data Center regionali

Il primo a Parma, frutto di un’alleanza “virtuosa” tra pubblico e privato.

Data center

Più servizi, più efficienza e più attrattività territoriale. Sono alcuni dei risultati dell’accordo siglato tra Lepida SpA e BT-Enìa Telecomunicazioni per la gestione congiunta del primo dei quattro Data Center previsti dalla Regione Emilia-Romagna per l’innovazione tecnologica del territorio, con l’obiettivo di concentrare in pochi, ma grandi e capienti spazi il lavoro svolto fino a oggi da un gran numero di CED (Centro Elaborazione Dati) di piccole o medie dimensione, di proprietà dei singoli enti. Grazie alla disponibilità del sito denominato DUC-2 offerto dal Comune di Parma, il primo Data Center regionale a compartecipazione pubblico-privata si avvia a essere una realtà. Nel merito sono entrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Federico Pizzarotti; l’assessore regionale ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e Agenda digitale Raffaele Donini, il direttore generale di Lepida Spa Gianluca Mazzini e l’amministratore delegato di BT – Enìa Alessandro Dall’Olio.

“Il Duc B – ha spiegato il sindaco Federico Pizzarotti – ospiterà, entro il 2015, una volta conclusi i lavori infrastrutturali, uno dei tre Data Center Regionali. Le infrastrutture tecnologiche rappresentano vere e proprie autostrade del futuro e al Duc B saranno collocati server importanti che rientrano in un progetto volto a rendere ancora più efficienti le autostrade informatiche del domani, in modo che i dati viaggino in sicurezza e veloci”.

Per l’assessore regionale Raffaele Donini si tratta di un momento importante. “Infrastrutture di rete e banda ultralarga, in continuità con quanto fatto sinora da Lepida SpA, per imprese, cittadini, scuole, sanità, Comuni e Unioni di Comuni. Sviluppo delle competenze, servizi, comunità ‘smart’: sono questi i macro obiettivi del nostro mandato per una regione – l’Emilia-Romagna – che in questo settore parte già da un livello avanzato. Vogliamo fare ancora di più: il modello messo a punto sulle reti, con la progettazione e lo sviluppo di Lepida, ora può essere esteso anche alla gestione dei dati, e quindi ai Data Center. In questo modello la Regione investe sull’infrastruttura, costruendo un sistema omogeneo per tutto il territorio con livelli di servizio elevati, e gli enti locali la utilizzano, a un costo sostenibile. Le infrastrutture realizzate servono così alla pubblica amministrazione, ma non solo, dal momento che possono essere valorizzate anche a favore dei privati, che intervengono economicamente. Quello di Parma rappresenta dunque un esempio virtuoso di partnership pubblico-privato. Virtuoso per l’intera comunità, e che vorremmo replicare per gli altri tre Data Center che come Regione abbiamo in programma di realizzare”.

Il direttore di Lepida Spa, Gianluca Mazzini, ha aggiunto: "Dopo la realizzazione della rete Lepida per tutta la PA la sua naturale estensione sono i DataCenter regionali, nativamente connessi, sicuri, ad alta efficienza energetica e a basso costo. E come nel caso della rete Lepida la PA non investe solo per se stessa ma pone un occhio di attenzione ad abilitare mercati non sviluppati, creando occasioni di sviluppo per il territorio. Con i DataCenter Regionali inizia un percorso per passare da soluzioni singole a condivise, da singoli server a DataCenter, da fisico a virtuale, da software acquisito a cloud"

“Il nuovo DataCenter offre una importante opportunità per le aziende del territorio, - ha precisato l’Amministratore Delegato Alessandro Dall’Olio -, che potranno avvalersi attraverso BT- Enìa delle migliori tecnologie e di una suite di servizi e soluzioni all’avanguardia con particolare riguardo ai temi della sicurezza dei dati, del disaster recovery e della business continuity.  Si rafforza così il ruolo di BT- Enìa come partner privilegiato delle imprese del territorio. La società  attraverso una politica di continui investimenti, offre alle imprese l’opportunità di utilizzare i servizi di DataCenter in modo flessibile e “pay per use”,  con le migliori best practice internazionali, sollevandole da costosi investimenti diretti ”?

Il modello elaborato e gestito da Lepida SpA, la società in-house per l’innovazione e le reti, che ha come socio di maggioranza la Regione e tutti gli enti locali e territoriali, prevede infatti una gestione in “condominio” del Data Center in modo da integrare le risorse pubbliche e quelle private, garantendo la sostenibilità del progetto anche nel lungo periodo.

Concretamente, il pubblico mette a disposizione un sito per il Data Center, che sarà realizzato, nei suoi aspetti di infrastrutturazione, facilities (come l’alimentazione elettrica, il “raffrescamento”) e risorse tecnologiche sempre con finanziamento pubblico, destinato alla pubblica amministrazione. Successivamente, gestori privati, opportunamente selezionati tramite procedure e avvisi a evidenza pubblica, acquisiscono in concessione onerosa di 9 anni (+ altri 9 rinnovabili) parte degli spazi attrezzati e, sempre con risorse private, realizzano le infrastrutture tecnologiche destinate al privato, in cambio di importanti facilities in termini di connettività, con una banda di 10Gbps, e costi accessibili di gestione/manutenzione.

Questo circolo virtuoso permette di reintegrare le risorse pubbliche iniziali, necessarie per la fase di start-up del progetto; garantisce la proprietà pubblica dell’opera; supporta in modo significativo la fase di gestione e manutenzione e offre un’opportunità unica di accesso per i gestori privati a un sito di Data Center già pre-infrastrutturato e connesso alla banda ultralarga.

Nel caso di Parma, ad aggiudicarsi la procedura è stata BT-Enìa Telecomunicazioni, che collocherà sia le proprie macchine sia quelle di altri soggetti privati interessati, verso cui ha un obbligo di ospitalità, entro il 2015, una volta completata la progettazione e la realizzazione della struttura. BT-Enìa si è aggiudicata lo spazio relativo con un contributo alla infrastrutturazione di 1.065.500 euro IVA compresa. Tutti i Data Center regionali saranno realizzati con architettura Tier III (secondo la classificazione dell’Uptime Institute) e consentiranno alle pubbliche amministrazioni di aumentare la sicurezza, semplificare la gestione, essere in regola con le varie norme, e soprattutto di risparmiare fortemente sui costi della gestione. I Data Center gestiti da Lepida SpA nascono, infine, come “punti di presenza” (POP) della Rete Lepida, la rete regionale a banda ultralarga, costituendone per questo un naturale ampliamento che ne migliora capacità, efficienza e utilità territoriale

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