AMBIENTE / 28.06.21

PAESC

Via libera del consiglio comunale al Piano di Azione per l’Energia sostenibile ed il Clima. Nel 2050 Parma sarà carbon neutral, cioè senza emissioni.

benassi consiglio comunale

Al vecchio Patto dei Sindaci per la Sostenibilità, firmato a livello europeo anche da Parma, si è aggiunta una “C”, PAESC – sottolineando la necessità di andare non solo verso la sostenibilità ambientale in genere, ma con un’attenzione particolare ai mutamenti climatici. E Parma c’è anche in questa sfida. Il Consiglio Comunale ha dato il via Libera al nuovo PAESC, presentato dall’Assessora alla Politiche di Sostenibilità Ambientale, Tiziana Benassi.  

"Si conferma l'impegno del Comune di Parma - spiega l'Assessora Tiziana Benassi - nella promozione e sostegno alla Sostenibilità Ambientale attraverso un strumento come quello del PAESC che fissa obiettivi e impegni per un mondo meno inquinato ed una maggiore consapevolezza di cittadini e amministratori, uniti in un percorso virtuoso per un futuro più pulito e sano"  

Se l’obiettivo del vecchio Patto dei Sindaci era quello di una riduzione del 20% degli inquinanti al 2020, quello del PAESC è più ambizioso prevedendo un 40% di riduzione al 2030, per raggiungere la neutralità climatica al 2050.   

Tutto questo sarà possibile attraverso la prosecuzione delle politiche fino ad oggi attuate in tema di riduzione degli inquinanti nell’aria, di riqualificazione energetica e di consolidamento nell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili.   

La nuova visione Europea al 2050, infatti definisce 7 elementi strategici principali: efficienza energetica, in particolare negli edifici; diffusione delle energie rinnovabili negli usi finali e negli approvvigionamenti; mobilità pulita, sicura e connessa; competitività industriale e economia circolare; infrastrutture e interconnessioni; bio-economia e pozzi naturali di assorbimento del carbonio e cattura e stoccaggio del carbonio per ridurre le emissioni rimanenti.  

La Regione Emilia-Romagna, il 14 dicembre 2020, a seguito di un percorso partecipato ha siglato il Patto per il Lavoro e per il Clima con 55 firmatari (tra cui enti locali, sindacati, imprese, atenei universitari, associazioni ambientaliste, Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche). In risposta alla emergenza climatica e in uno scenario radicalmente cambiato a causa della diffusione della pandemia da COVID, il patto si configura come un progetto di rilancio e sviluppo dell’Emilia-Romagna con l’anticipazione della decarbonizzazione prima del 2050; il raggiungimento della copertura al 100% di energie rinnovabili entro il 2035; il potenziamento delle comunità energetiche, il favorire l’attuazione dei PAESC dei Comuni; la realizzazione di percorsi di neutralità carbonica a livello territoriale e con nuovo impulso all’adeguamento e all’efficientamento energetico dell’intero patrimonio pubblico.   

Alla luce della ricostruzione del profilo climatico negli ultimi decenni e delle «criticità climatico-ambientali» registrate negli ultimi anni, sono emersi tre grandi rischi e vulnerabilità del territorio di Parma di cui il piano tiene conto: rischio alluvioni e inondazioni, in presenza di piogge intense, anche di breve durata, interessanti l’intero bacino idrografico dei torrenti Parma e Baganza. Rischio scarsità d’acqua, in presenza di lunghi periodi di siccità e di notevoli perdite dell’acquedotto cittadino. Rischio di “ondate di calore”,in ambito urbano, con il protrarsi di giorni consecutivi con elevate temperature estreme, in particolare in periodo estive (massime diurne e notti «tropicali»).  

L’incisività del piano si fonda su un processo partecipativo che vede coinvolti i vari portatori di interesse con la creazione di diversi tavoli di lavoro. I Tavoli di lavoro si sono svolti da luglio 2020 fino al 2021, ed hanno riguardato l’Adattamento, la smart city (progetto Ruggedised) e  la transizione energetica (progetto Potent). La condivisione di un questionario per raccogliere dati, azioni e proposte completa un percorso articolato, per un impegno diffuso in nome della sostenibilità ambientale.