Vasco Ascolini, Capitali della Cultura

Immagini e incarichi dei più prestigiosi musei del mondo.

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Descrizione estesa { "blocks": { "7fd0f3f7-e777-4506-b2ab-248741b1d9aa": { "@type": "text", "text": { "blocks": [ { "key": "e57jh", "text": "Si terr\u00e0 venerd\u00ec 22 luglio alle 18 l\u2019inaugurazione della mostra Vasco Ascolini, Capitali della Cultura. Immagini e incarichi dei pi\u00f9 prestigiosi musei del mondo, alla presenza del fotografo Vasco Ascolini, del sindaco Michele Guerra e dei curatori Amedeo Palazzi e Cesare Di Liborio. La mostra, allestita nell\u2019ex chiesa di San Ludovico a Parma e prodotta dal Comitato per Parma 2020 con il sostegno di Enel, raccoglie gli scatti di Ascolini che, con il suo punto di vista e stile inconfondibili, ha colto i dettagli di citt\u00e0 capitali della cultura nazionali e internazionali, come Arles, Berlino, Il Cairo, Ginevra, Parma, Versailles e Tunisi.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [ { "offset": 9, "length": 93, "style": "BOLD" }, { "offset": 104, "length": 56, "style": "BOLD" }, { "offset": 190, "length": 92, "style": "BOLD" } ], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "p734", "text": "Immagini di sculture, musei, chiese, palazzi e giardini che si incontrano nella quotidianit\u00e0 \u2013 a colori, in movimento, immersi in rumori di fondo \u2013 segnaletiche, cancelli e automobili, negli scatti selezionati per la mostra perdono la scala, e il loro senso \u00e8 modificato da un nero potente, che confligge con la luce.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "9fu3s", "text": "Vasco Ascolini \u00e8 l\u2019unico fotografo italiano di cui abbiano scritto lo storico dell\u2019arte sir Ernst H. Gombrich e il grande medievalista Jacques Le Goff. Le sue fotografie sono state definite \u201ceccezionali\u201d dal critico Federico Zeri, la sua poetica \u00e8 stata collegata alla messa in scena della scultura e ai gesti del teatro Kabuki dallo storico dell\u2019arte Arturo Carlo Quintavalle. Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese, Ascolini personifica il motto nemo propheta in patria, perch\u00e9, nonostante il riconoscimento internazionale, in Italia resta poco noto. Questa mostra si propone di far conoscere la sua fotografia al grande pubblico.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "f58rd", "text": "Ascolini, che proprio a Parma negli anni Settanta ha iniziato la sua formazione come artista, partecipando da uditore alle lezioni universitarie di Quintavalle, ora torna in citt\u00e0 con una mostra che vuole far vivere agli spettatori un\u2019esperienza diversa e totalizzante: un maxischermo installato al centro della navata di San Ludovico proietter\u00e0 le fotografie per un tempo adeguato a coglierne gli elementi rappresentati, con i soli testi descrittivi a interrompere il bianco del layout. In sottofondo, una selezione di suoni registrati in presa diretta in tutti i luoghi fotografati contribuir\u00e0 ad aumentare lo straniamento. Non una mostra tradizionale, dunque, ma un film, con un inizio e una fine, il visivo associato all\u2019audio, gli spettatori seduti e il buio in sala.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [ { "offset": 273, "length": 86, "style": "BOLD" }, { "offset": 488, "length": 137, "style": "BOLD" } ], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "5a7s6", "text": "\u00abAl contrario di quello che ordinerebbe la logica, attraverso le immagini di Ascolini, noi riusciamo a leggere il senso di una scultura anche solo vedendone una mano o un suo dettaglio che, scoperto dalla luce, riemerge dall\u2019ombra nera della memoria \u2013 afferma Michele Guerra, sindaco di Parma. Lo slogan di Parma Capitale Italiana della Cultura \u00e8 stato La Cultura batte il tempo e nelle fotografie di Ascolini il Tempo \u00e8 rappresentato dall\u2019uso del Nero, colore-assenza che isola, nasconde, riduce, sino a quando il fotografo, attendendo la luce giusta, decider\u00e0 di svelarci la sua visione\u00bb.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [ { "offset": 260, "length": 32, "style": "BOLD" } ], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "3qhsp", "text": "Nei primi scatti realizzati in contesti teatrali negli anni Settanta \u2013 celebri le fotografie dello spettacolo del coreografo, ballerino e regista Lindsay Kemp scattate nel 1979 \u2013 Ascolini dimostra uno stile inconfondibile. Forzando le possibilit\u00e0 del mezzo, spinge la grana della pellicola, estremizza i toni del bianco e nero, avvicina i corpi con l\u2019obiettivo e applica ad essi tagli inaspettati, lasciando a un nero assoluto gran parte della stampa. Il risultato \u00e8 un\u2019immagine che gioca sulle asimmetrie per mantenersi in equilibro. \u00a0", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "483cs", "text": "Verso la met\u00e0 degli anni Ottanta, il rapporto tra Ascolini e il teatro si esaurisce, e il fotografo inizia a dedicarsi all\u2019architettura e alla statuaria storiche, applicando su pietre e marmi, sale e giardini gli stessi stilemi del teatro. Continua a tagliare le prospettive e i soggetti, con le sculture che fanno capolino da dietro una parete o mostrando la propria silhouette. Cos\u00ec accresce la sensazione di disagio per ci\u00f2 che non ci \u00e8 dato vedere, per quel qualcosa che sembra voler sfuggire alla nostra percezione. Proprio lasciando la porta del reale socchiusa, Ascolini contribuisce a ravvivare la capacit\u00e0 immaginativa e ci spinge a scavare nell\u2019inconscio e nella memoria.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "147ra", "text": "La mostra \u00e8 accompagnata dal catalogo edito Electa Vasco Ascolini, Capitali della Cultura. Fotografie 1980-2013, a cura di Amedeo Palazzi e Cesare Di Liborio. Il volume contiene, oltre alle fotografie della mostra, gli scambi epistolari con illustri nomi della fotografia internazionale, con i curatori di prestigiosi musei e il nuovo saggio di Quintavalle dedicato al fotografo oltre a quelli gi\u00e0 editati di Ernst H. Gombrich e Jacques Le Goff.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "505rk", "text": "Biografia", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [ { "offset": 0, "length": 9, "style": "BOLD" } ], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "f1q8p", "text": "Vasco Ascolini nasce a Reggio Emilia nel 1937 e fotografa dal 1965. Dal 1973 al 1990 si \u00e8 occupato di fotografia per il Teatro \u201cRomolo Valli\u201d di Reggio Emilia. Sue fotografie di teatro si conservano presso il Metropolitan Museum, il MOMA e nell'Artist File del Guggenheim Museum a New York e in numerosi musei internazionali. Dai primi anni \u201880 si interessa e fotografa i beni culturali, i luoghi, i musei, dove si conserva e si espone l\u2019arte. Nel 1985 per le sue fotografie di spettacolo gli viene organizzata una mostra antologica al Lincoln Center di New York. Dagli anni \u201890 gli vengono conferiti incarichi istituzionali, primo fra tutti quello di fotografare Aosta, con il testo del catalogo scritto da Ernst H. Gombrich, con il quale avr\u00e0 una lunga corrispondenza epistolare, come con Helmut Gernsheim, Aaron Scharf e Jacques Le Goff, che scriver\u00e0 per l\u2019incarico di Mantova del 2002. Dall\u2019incarico di Mich\u00e8le Moutashar di fotografare Arles, esponendolo nel 1991 ai Rencontres, ricever\u00e0 la Grande Medaglia della Citt\u00e0 di Arles assumendo una visibilit\u00e0 internazionale. Viene poi incaricato di fotografare i grandi musei francesi quali il Louvre, il Rodin, il Carnavalet e altri. Nel 2000 espone alla mostra \u201cD\u2019apres l\u2019Antique\u201d al Mus\u00e8e \u00a0du Louvre e riceve dal Ministero della Cultura Francese la nomina a \u201cChevalier de l\u2019Ordre des Arts \u00a0et des Lettres\u201d. Nel 2007 Reggio Emilia gli dedica una mostra retrospettiva a cura di Sandro Parmiggiani e Fred Licht.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} }, { "key": "6s82r", "text": "Per info sulla mostra: www.parma2020.it", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [ { "offset": 23, "length": 16, "key": 0 } ], "data": {} }, { "key": "dd17", "text": "Catalogo Electa, Vasco Ascolini, Capitali della Cultura. Fotografie 1980-2013, a cura di Amedeo Palazzi e Cesare Di Liborio, edizione trilingue italiano, inglese e francese, pp. 384, \u20ac 52. Maggiori dettagli su www.electa.it.", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {} } ], "entityMap": { "0": { "type": "LINK", "mutability": "MUTABLE", "data": { "url": "http://www.parma2020.it/" } } } } } }, "blocks_layout": { "items": [ "7fd0f3f7-e777-4506-b2ab-248741b1d9aa" ] } }
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